Correspondances_30: C’ERA UN CHIODO…

avere un chiodo conficcato nel cuore che a lungo lo fa sanguinare,
distilla i sentimenti goccia a goccia, inesorabile…
non uccide ma fa male, sottile, profondo, costante, presente.
passa il tempo.

poi un mattino ti svegli e quel chiodo non lo "senti" più,
non sai esattamente cosa e come sia successo,
ma non punge più.
che sia scivolato via finalmente?
passa il tempo.

ne passa ancora un po’ di più…
quasi te ne dimentichi.
poi un mattino ti svegli con una fitta al cuore,
e ti accorgi… che il tuo corpo non l’aveva espulso,
ma la ferita si era rimarginata sopra.

ora non è più possibile estrarlo senza riaprirla…
semplicemente ora FA PARTE DI TE.
passa il tempo.

ne passerà ancora.

3 risposte a “Correspondances_30: C’ERA UN CHIODO…

  1. Ecco ora mi tocca cercarlo sto chiodo ? :-S ….io piglio un martello e lo faccio uscire da dietro … ma dopo mi resta il martello ?Forse certe cose stanno bene lì dove sono, e non bisogna obbligarci a rimuoverle poi tanto. La vita le assorbirà pian piano senza farcele dimenticare mai del tutto.

  2. oh Dany.. ma quanto mi sei mancato!??!? *_*

  3. Sembra un episodio di malasanità, quando si lascia dentro uno strumento chirurgico. Quel "tempo grande scultore" che ho tanto a cuore mi dice che alleviamo in noi oltre il lecito (per noi stessi) cose, fatti e sentimenti di per sé "mortali" ed effimeri, che nessuna pulizia posteriore impedirà loro di rimanere pregressi in quel miscuglio di nostalgie malate da "fiori del male" da masochismi irrinunciabili, da desideri di rivalse improbabili…..dal voler comunque che facciano parte di sé, protesi sanguinante…

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