docce emozionali

<< La prima volta che imparai “la mancanza”, fu quando mio padre ributtò in mare i pesci che aveva pescato, quella sera soffrimmo la fame, “per capire il vuoto”, lui ci disse. >>
(da: Memorie di una Geisha)

così capita, a volte,

di venire catapultati in un istante dentro un’emozione intensa insieme a qualcuno,

e, un attimo dopo, in un solo respiro, tra la veglia e il sonno…

ritrovarsi improvvisamente soli, svuotati.

per poi riscoprire nel respiro succesivo di nuovo il calore profondo di qualcuno con noi.

pieni – vuoti – pieni

…in un continuo fluire tra sonno e veglia,

tra freddo e calore,

tra l’io e il noi.

i nostri respiri in sincrono,

CALDO,

mi si aprivano gli occhi mentre si chiudevano i tuoi,

FREDDO,

eravamo insieme,

CALDO,

eravamo soli,

FREDDO,

la mente forte, ostile,

CALDO,

l’istinto deciso, affine,

CALDO,

il cuore debole… prima taceva, poi, l’ho trovato.

FREDDO,

CALDO.

hai riaperto gli occhi, li ho chiusi io…

“mi batte forte il cuore che mi sento svenire”

“sono stata io”

 

…bisogna fare attenzione a scambiarsi le energie,

se non lo si fa insieme,

uno potrebbe bruciarsi mentre l’altro muore congelato…

eppure è così che ci si sente VIVI, con i forti contrasti.

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